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Postato da fabrioggi, 15:14
è molto che rifletto su come rispondere a questo intervento, amaro, ma alla fine speranzoso.
fino ad ora mi sono trattenuto per non affliggere di noia i malcapitati frequentatori di questo sito, ma oggi finalmente, ho trovato le parole per farlo: parole non mie ... ed è già una garanzia!
come lo è questo sprone, parimenti amaro, parimenti speranzoso, sicuramente energico!
leggete con me:
Carissimi,
conoscendo la Vostra sensibilità sul tema della difesa della nostra Costituzione sono certo che avrete già valutato la gravità della proposta di dare vita ad una cosiddetta “Convenzione” per la revisione della Carta fondamentale della nostra Repubblica.
Anche se il Ministro per le Riforme Istituzionali Quagliariello ha affermato che non è sicura la nomina di tale organismo, è a tutti nota la richiesta già pubblicamente avanzata da Berlusconi di presiederla. Indipendentemente da tale richiesta dobbiamo tutti sapere (e far sapere) che l'articolo 138 della nostra Costituzione stabilisce in modo inequivocabile le norme che devono essere seguite per ogni modifica della Carta stessa.
L'invenzione della “Convenzione” è una procedura incostituzionale; doppiamente incostituzionale perché ne farebbero parte persone che non ne hanno titolo, perché estranee al Parlamento; triplamente incostituzionale perché gli elaborati di questa Commissione extraparlamentare non potrebbero essere emendate dalle Camere: prendere o lasciare.
Il professor Valerio Onida (Presidente emerito della Corte Costituzionale, unico tra i saggi di Napolitano ad avere espresso parere contrario a questo progetto) ha dichiarato “….il fatto che la riforma Costituzionale venga affidata a un organismo parzialmente esterno è un indebolimento del Parlamento, l'unico delegato dalla Carta ad approvare le leggi costituzionali”.
Se ciò dovesse avvenire saremmo di fronte ad un vulnus gravissimo alla nostra Costituzione con conseguenze irreparabili.
Poiché la nostra Associazione considera tra i suoi compiti primari la difesa della Costituzione (che per noi non è un feticcio) è necessaria una immediata e forte mobilitazione, non solo dei nostri iscritti , tra tutta la cittadinanza per svolgere una azione di informazione su ciò che può accadere. E' urgente convocare le assemblee di tutte le nostre sezioni per rendere edotti tutti i
nostri iscritti del pericolo che le istituzioni democratiche stanno correndo e quindi uscire all'esterno con azioni di propaganda, distribuendo volantini, raccogliendo firme su petizioni nelle quali si esprime la volontà dei cittadini in difesa della Carta.
In poco tempo si dovrebbero indire assemblee pubbliche unitarie con tutte le associazioni della Resistenza presenti sul territorio, i circoli culturali ed i movimenti e i partiti antifascisti nonché i sindacati. Dove è possibile sarebbe bene coinvolgere le istituzioni attraverso i Consigli di Circoscrizione, i Consigli Comunali e Provinciali proponendo loro brevi ma chiari ordini del giorno nei quali si richiami con forza il ruolo del Parlamento, unico organo titolare di questa materia.
Ricordo a tutti noi che l'ANPI non è un partito, di conseguenza non ci riguardano come Associazione le polemiche e gli scontri tra le forze politiche in campo. Ciò non significa che agli iscritti ANPI sia vietato pensare, esprimere a titolo personale giudizi, valutazioni e critiche su ciò che sta avvenendo.
Come ANPI siamo impegnati, con tutta la passione che ci anima, sul fronte antifascista, in difesa della Costituzione, della giustizia e della legalità, per l'uguaglianza, contro ogni forma di violenza, per la Pace.
Queste sono le nostre linee guida. Fateci sapere le iniziative che pensate di assumere al più presto.
Fraterni saluti .
Diego Novelli
fino ad ora mi sono trattenuto per non affliggere di noia i malcapitati frequentatori di questo sito, ma oggi finalmente, ho trovato le parole per farlo: parole non mie ... ed è già una garanzia!
come lo è questo sprone, parimenti amaro, parimenti speranzoso, sicuramente energico!
leggete con me:
Carissimi,
conoscendo la Vostra sensibilità sul tema della difesa della nostra Costituzione sono certo che avrete già valutato la gravità della proposta di dare vita ad una cosiddetta “Convenzione” per la revisione della Carta fondamentale della nostra Repubblica.
Anche se il Ministro per le Riforme Istituzionali Quagliariello ha affermato che non è sicura la nomina di tale organismo, è a tutti nota la richiesta già pubblicamente avanzata da Berlusconi di presiederla. Indipendentemente da tale richiesta dobbiamo tutti sapere (e far sapere) che l'articolo 138 della nostra Costituzione stabilisce in modo inequivocabile le norme che devono essere seguite per ogni modifica della Carta stessa.
L'invenzione della “Convenzione” è una procedura incostituzionale; doppiamente incostituzionale perché ne farebbero parte persone che non ne hanno titolo, perché estranee al Parlamento; triplamente incostituzionale perché gli elaborati di questa Commissione extraparlamentare non potrebbero essere emendate dalle Camere: prendere o lasciare.
Il professor Valerio Onida (Presidente emerito della Corte Costituzionale, unico tra i saggi di Napolitano ad avere espresso parere contrario a questo progetto) ha dichiarato “….il fatto che la riforma Costituzionale venga affidata a un organismo parzialmente esterno è un indebolimento del Parlamento, l'unico delegato dalla Carta ad approvare le leggi costituzionali”.
Se ciò dovesse avvenire saremmo di fronte ad un vulnus gravissimo alla nostra Costituzione con conseguenze irreparabili.
Poiché la nostra Associazione considera tra i suoi compiti primari la difesa della Costituzione (che per noi non è un feticcio) è necessaria una immediata e forte mobilitazione, non solo dei nostri iscritti , tra tutta la cittadinanza per svolgere una azione di informazione su ciò che può accadere. E' urgente convocare le assemblee di tutte le nostre sezioni per rendere edotti tutti i
nostri iscritti del pericolo che le istituzioni democratiche stanno correndo e quindi uscire all'esterno con azioni di propaganda, distribuendo volantini, raccogliendo firme su petizioni nelle quali si esprime la volontà dei cittadini in difesa della Carta.
In poco tempo si dovrebbero indire assemblee pubbliche unitarie con tutte le associazioni della Resistenza presenti sul territorio, i circoli culturali ed i movimenti e i partiti antifascisti nonché i sindacati. Dove è possibile sarebbe bene coinvolgere le istituzioni attraverso i Consigli di Circoscrizione, i Consigli Comunali e Provinciali proponendo loro brevi ma chiari ordini del giorno nei quali si richiami con forza il ruolo del Parlamento, unico organo titolare di questa materia.
Ricordo a tutti noi che l'ANPI non è un partito, di conseguenza non ci riguardano come Associazione le polemiche e gli scontri tra le forze politiche in campo. Ciò non significa che agli iscritti ANPI sia vietato pensare, esprimere a titolo personale giudizi, valutazioni e critiche su ciò che sta avvenendo.
Come ANPI siamo impegnati, con tutta la passione che ci anima, sul fronte antifascista, in difesa della Costituzione, della giustizia e della legalità, per l'uguaglianza, contro ogni forma di violenza, per la Pace.
Queste sono le nostre linee guida. Fateci sapere le iniziative che pensate di assumere al più presto.
Fraterni saluti .
Diego Novelli
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