domenica 25 dicembre 2011

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Il paradosso del tapis-roulant

D'inverno dai balconi un po' più alti delle nostre abitazioni, si vedono le montagne. Questa mattina erano velate di rosa, poi si è alzato un vento tiepido che ha donato loro l'azzurro che conta quando le giornate sono corte, e la fissità della neve – troppo lontana per la stagione – ha lasciato che il mio sguardo si arenasse su quel lontano domestico, compiacendosene. Eppure ci sono quelli che si comprano un tapis-roulant! Sono sicuro che per Natale qualcuno... Fa parte delle nostre certezze:[...]

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Il paradosso del tapis-roulant

Postato da Vittoria Faurooggi, 18:09

Ma vuoi mettere con l'uscire all'alba e sentire il profumo del sole che sorge
correre tra la neve inseguendo le impronte degli animali
guardare lontano il fiume con l'acqua immobile senza vedere il fango che entra nelle scarpe ad ogni passo
correre per chilometri e poi voltarsi e vedere la casa lontanissima e pensare che correre e correre ancora è l'unico modo di tornare
sapere dove abita ogni cane
vedere lo stesso paesaggio cambiare ad ogni stagione
correre così tanto da arrivare in un posto che anche in macchina sembra lontano
vedere uno scoiattolo che ti attraversa la strada o un leprotto immobile che spera di non essere visto
partire con il cuore che pesa come un macigno e tornare leggeri come una farfalla

Postato da italooggi, 18:10

"non è bello privarsi di un piacere a causa di qualcosa (e non di qualcuno) che davvero si riconosce, indubitabilmente, come superiore?"

Il 24 dicembre leggere qualcosa di così 'religioso' non può che fare riflettere...

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