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Postato da diego finellioggi, 18:53
"Quasi", perchè sinceramente non mi interessa (e non sarei in grado) di "difendere il Vaticano" (per usare la stessa similitudine di Manuel, sarebbe come cercare di "difendere lo stato italiano").
Provo solo a portare un piccolo contributo in quanto cristiano: sì, provo a essere cristiano da almeno una ventina d'anni.
Uno di quelli che con una certa regolarità mangia un pezzetto di pane convinto che lì dentro (ben nascosto e nello stesso tempo in disarmante evidenza) ci stia Dio, il creatore, il principio della vita, la spiegazione, il senso, la ricerca, eccetera. Mi rendo conto, di questi tempi è un po' naif, ma tant'è.
Uno di quelli abbastanza convinto che nel messaggio evangelico e nella sua interpretazione e nei tentativi di metterlo in pratica valga la pena di provare a spendere la propria vita.
Uno di quelli che nella vita di un certo Gesù Cristo, vissuto nascosto nelle pieghe della storia dell'uomo (così ben nascosto che è difficile dimostrare incontrovertibilmente che sia davvero esistito, almeno quanto è difficile dimostrare il contrario), possa stare l'unica ricerca di senso.
Quindi provo a rispondere a un paio delle domande/considerazioni che stanno emergendo in questo dialogo a più voci.
Una di queste suonava più o meno così: "visto tutto il male presente in questo mondo è impossibile credere nell'esistenza di Dio, soprattutto nel Dio del Nuovo Testamento"
Anche a me pensare a Dio in generale, e in particolare al Dio dell'Antico Testamento, fa pensare a una possibile bufala o comunque all'impossibilità di senso di sistemi di pensiero e fedi che si nutrano esclusivamente di disegni razionali, di progetti superiori, di fini e meccanismi nascosti di cui ci dobbiamo fidare ciecamente (si chiamino imperscrutabilità divina o laica legge della natura); ma pensare, leggere, ragionare sul messaggio del Nuovo Testamento, invece, mi spiazza, mi riempie di dubbi e di speranze, apre in qualche modo la mia mente e la mia anima ( ...ma esiste, l'anima?) alla possibilità.
Può sembrare paradossale e contraddittorio (e probabilmente lo è) ma coltivare la fede in Cristo spesso fornisce più dubbi che certezze, ti mette più in crisi che non in pace, ti interroga. E nello stesso tempo ti dice che un senso, forse, c'è. E poi ti dice: cerca. E poi ancora: prova a fidarti.
Va bè, forse vado troppo sul mistico.
Altra domanda emersa: "ma la Chiesa è una sola?"
Risposta: no.
[... continua]
Provo solo a portare un piccolo contributo in quanto cristiano: sì, provo a essere cristiano da almeno una ventina d'anni.
Uno di quelli che con una certa regolarità mangia un pezzetto di pane convinto che lì dentro (ben nascosto e nello stesso tempo in disarmante evidenza) ci stia Dio, il creatore, il principio della vita, la spiegazione, il senso, la ricerca, eccetera. Mi rendo conto, di questi tempi è un po' naif, ma tant'è.
Uno di quelli abbastanza convinto che nel messaggio evangelico e nella sua interpretazione e nei tentativi di metterlo in pratica valga la pena di provare a spendere la propria vita.
Uno di quelli che nella vita di un certo Gesù Cristo, vissuto nascosto nelle pieghe della storia dell'uomo (così ben nascosto che è difficile dimostrare incontrovertibilmente che sia davvero esistito, almeno quanto è difficile dimostrare il contrario), possa stare l'unica ricerca di senso.
Quindi provo a rispondere a un paio delle domande/considerazioni che stanno emergendo in questo dialogo a più voci.
Una di queste suonava più o meno così: "visto tutto il male presente in questo mondo è impossibile credere nell'esistenza di Dio, soprattutto nel Dio del Nuovo Testamento"
Anche a me pensare a Dio in generale, e in particolare al Dio dell'Antico Testamento, fa pensare a una possibile bufala o comunque all'impossibilità di senso di sistemi di pensiero e fedi che si nutrano esclusivamente di disegni razionali, di progetti superiori, di fini e meccanismi nascosti di cui ci dobbiamo fidare ciecamente (si chiamino imperscrutabilità divina o laica legge della natura); ma pensare, leggere, ragionare sul messaggio del Nuovo Testamento, invece, mi spiazza, mi riempie di dubbi e di speranze, apre in qualche modo la mia mente e la mia anima ( ...ma esiste, l'anima?) alla possibilità.
Può sembrare paradossale e contraddittorio (e probabilmente lo è) ma coltivare la fede in Cristo spesso fornisce più dubbi che certezze, ti mette più in crisi che non in pace, ti interroga. E nello stesso tempo ti dice che un senso, forse, c'è. E poi ti dice: cerca. E poi ancora: prova a fidarti.
Va bè, forse vado troppo sul mistico.
Altra domanda emersa: "ma la Chiesa è una sola?"
Risposta: no.
[... continua]
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