lunedì 13 giugno 2011

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Siamo tutti diffidati

Postato da marco oggi, 13:05

Il mio essere funzionario pubblico/sindacalista non mi consente di evitare di replicare ad alcune tue osservazioni che al di la della bontà della vostra iniziativa mi fanno pensare che vada un pò chiarita la differenza tra un'azione  d'ufficio di un pubblico funzionario e l'azione politica dell'amministrazione, nella fattispece ritengo che il funzionario abbia agito correttamente in questo caso, nel fare rispettare la legge vigente, anzi avvertendoti preventivamente delle conseguenze. Io quando agisco da funzionario pubblico intanto mi esprimo solamente con la parola scritta, come mi è stato insegnato quando sono stato assunto. Figure di tipo "politico" quali sindaco, assessori e consiglieri possono scegliere di utilizzare forme più informali di comunicazione. Noi no. 

Ti faccio un esempio: sono una persona alquanto distratta e pertanto mi è capitato in più occasioni di essere premiato con una "sanzione amministrativa" per non essere stato attento a non parcheggiare l'auto in Piazza Galetto la sera prima del mercato e trovandomi pertanto il "regalino" il giorno dopo sul parabrezza e naturalmente in un primo tempo , mentalmente , ho sempre inviato i "migliori auguri" al funzionario che mi ha sanzionato ma sbollita la rabbia di solito me la prendo con l'autore materiale del misfatto , cioè me stesso. Non ho quindi avuto nessuna "diffida" se non il cartello stradale che mi invita a non parcheggiare l'auto il giovedì mattina in P. Galetto.

Detto questo , a mio giudizio, il nostro Vigile vi ha usato una cortesia avvertendovi (questo è il significato della parola "diffida") che in quella giornata ed in quel posto quello che avevate in mente di fare , secondo la vigente Legge, non andrebbe fatto ed in mancanza di un "cartello" ha pensato di inviarvi un'avvertenza (in gergo legale diffida). Ed a mio giudizio, usando la forma più opportuna (magari con qualche imperfezione).

E' un suo compito d'ufficio e trovo piuttosto ingeneroso nei suoi confronti ritenere che egli non sia in stato grado egli stesso di rilevare un'infrazione su una materia che sicuramente conosce a menadito vista la frequenza in cui siamo chiamati a votare in Italia, e pensare che invece egli sia stato "imbeccato" dall'amministrazione , avrebbe potuto anche soprassedere salvo poi presentarsi e sanzionare gli astanti ... 

E' vero , è solamente forma , ma il rispetto della forma ci consentirebbe di vivere in una società ordinata.

Poi se delle leggi non piacciono sta alla politica cercare un consenso e poi cambiarle ... 

Ciao



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