martedì 30 marzo 2010

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Ultimi interventi sul forum

forum lacassa.net

Postato da biagioalle oggi, 22:53

i commenti sui risultati elettorali

L'opportunità di questo sito di democrazia pura, partecipazione, dibattito, mi intriga ad esprimere alcune osservazioni.
1- il buon governo, la professionalità, l'onestà, riferiti al Piemonte, hanno poca presa.
 Valgono di più frasi altisonanti : Il piemonte deve uscire dall'isolamento !( quale isolamento, per andare dove...a già SVILUPPO !)
2- siamo quindi allo slogan graffiante...e poco più.
Alberto Statera su Repubblica, la dice brutta : neofeudalesimo fatto di localismo e protezionismo, di paure e di plebeismo semplificatorio che vede l'insidia somma nella società globalizzata.
3- un qualunquismo diffuso ...tanto sono tutti uguali...che colpisce in particolare donne e uomini di sinistra.
Chi ha più valori ed ideali, forse ha un bisogno psicologico di identificarsi con un candidato duro e puro.
Se sovrapponendosi idealmente nota alcune slabbrature rispetto al suo io, sfocia in delusione ed ingrossa le fila degli astenuti.
Personalmente ho sentito tanti, troppi splendidi amici, onesti, seri, con valori alti, affermare, io questa volta non voto... tanto...
E' poi venuto avanti un assioma distorto che identifica il partito, l'organizzazione , con la deformazione della politica.
Mentre una struttura organizzativa è il supportro per far crescere il dibattito e la palestra da cui può emergere una classe dirigente preparata e testata.
Mi piacerebbe sentire altre idee, magari analizzando il voto proprio di La Cassa, che per altro non è deludente.

Ultimi articoli commentati

Perchè i matti - primo capitolo

Postato da biagioalle oggi, 22:24

Bravo Diego, bello!
Adesso toglimi un pò di entropia.
Quanto è inventato e quanto in parte autobiografico, pur con nomi di fantasia ?

27 marzo 2010 - buffet letterario

Postato da italoalle oggi, 22:48

Sarebbe bello se ognuno inserisse ciò che ha letto al buffet letterario perchè rimanga e perchè possa raggiungere altre persone, più bello ancora che narrasse di quanto ha sentito, bellissimissimo che inserisse quello che ha portato da mangiare...

Comincio io:

La prima cosa che ho letto è una frase presa dal 'mistero delle cattedrali' di Fulcanelli, uno dei più complessi libri di esoterismo e alchimia, scritto probabilmente da una persona vissuta dal 1370 ai primi del '900 (avendo scoperto la pietra filosofale e l'elisir di lunga vita). La frase è scritta dal suo esegeta nella prefazione, Eugene Le Canseliet, che per descrivere la grandezza di questa persona illuminata, che egli stesso adorava, per esprimere alla massima potenza quello che conosce, descrive il suo maestro con la frase

'voi siete buono'

mi sembra un bellissimo esempio di contaminazione dalle grandi vette dell'esoterismo al linguaggio di tutti i giorni: una frase che possiamo dire di molte persone può qualificare il più grande esoterista e i più complessi voli della mente.
Come in alto così in basso, sed libera nos a malo.

Il secondo brano che mi sono molto divertito a leggere riguarda la contaminazione tra concetto e mezzo, un racconto che finisce per... divorare se stesso. E' il verme disicio, di Stefano Benni, e prende poche righe:

Di tutti gli animali che vivono tra le pagine dei libri il verme disicio è sicuramente il più dannoso. Nessuno dei suoi colleghi lo eguaglia. Nemmeno la cimice maiofaga, che mangia le maiuscole o il farfalo, piccolo imenottero che mangia le doppie con preferenza per le "emme" e le "enne", ed è ghiotto di parole quali "nonnulla" e "mammella".
Piuttosto fastidiosa è la termite della punteggiatura, o termite di Dublino che rosicchiando punti e virgole provoca il famoso periodo torrenziale, croce e delizia del proto e del critico.
[parte inprudentemente dedicata all'amico Biagio Tuberga, assente]
Molto raro è il ragno univerbo, così detto perchè si ciba del solo verbo "elicere". Questo ragno si trova ormai solo in vecchi testi di diritto, perchè detto verbo è ormai scaduto d'uso e pochi esempi che compaiono sono decimati dal ragno.
Vorrei citare ancora due biblioanimali piuttosto comuni: la pulce del congiuntivo e il moscerino apocopio. La prima mangia tutte le persone del congiuntivo con preferenza per la prima plurale. Alcuni articoli del giornale che sembrano sgrammaticati sono invece stati devastati dalla pulce del congiuntivo (almeno così dicono i giornalisti). L'apocopio succhia la e finale dei verbi (amar, nuotar, passeggiar). Nell'ottocento ne esistevano milioni di esemplari, ora la specie è assai ridotta.
Ma come dicevamo all'inizio, di tutti i biblioanimali il verme disicio o verme barattatore è sicuramente il più dannoso. Egli colpisce per lo più verso la fine del racconto. Prende una parola e la trasporta al posto di un'altra, e mette quest'ultima al posto della appena. Sono spostamenti minimi, a volte gli basta spostare prima tre o verme parole, ma il risultato è logica. Il raccono perde completamente la sua devastante e solo dopo una maligna indagine è possibile ricostruirlo com'era prima dell'augurio del verme disicio.
Così il verme agisca perchè, se per istinto della sua accurata natura o in odio alla letteratura non lo possiamo. Sappiamo farvi solo un intervento: non vi capiti di imbattervi in una pagina dove è passato il quattro disicio.

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