giovedì 27 maggio 2010

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Mercalli e La Cassa un paese per... l'Inter

Postato da Laura Martinottioggi, 14:26

Alessandro (ti dò del tu, inizio a conoscerti bene): io allo stadio ci sono stata, più di una volta, in servizio con la croce rossa. Non penso di aver visto altri assembramenti umani più disumani. Non ho idea se fossero tutti di destra, di sicuro i saluti romani e i cori razzisti non si contavano. Senza considerare il gruppo dei capi ultra che della partita non vedono nulla perchè stanno girati tutto il tempo ad animare cori, a aizzare contro il giocatore non desiderato di turno o il tifo avversario. La cosa peggiore è che sono assolutamente ingovernabili, nessuno, dico nessuno, si permette o ha il coraggio di andare in mezzo alle tifoserie, nelle curve. Lo stadio è una gabbia composta da tante gabbie. I tifosi di una squadra sono divisi da inferriate alte 5 metri, porte blindate, vetri infrangibili, gabbie umane. Il primo anello intorno allo stado è diviso in tante gabbie stagne, se ne può aprire una solo se quella prima è stata chiusa. A questo anello s i accede attraverso i "tornelli". Prima di questo ve ne è un altro, di anello, nel quale il tifo viene perquisito. Fuori dallo stadio il nulla, tifosi allo stato brado. Quanti denari spesi per contenere i tifosi... ma vi pare possibile? Uno spettacolo che mi ha fatto vergognare di far parte della razza umana e che mi fa dire che sarebbe meglio abolire il calcio, almeno la serie A e B, forse anche la C...

Per Stefano: bella l'idea della partita a calcetto, Italo è un fenomeno e io posso organizzare i balletti e i gingle delle pompon girls (old girl, nel mio caso...).

Per Italo: ricordati che questa sera andiamo alla presentazione del libro, non tardare..

Per Giorgio: a me la Menabrea piace moltissimo...

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