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Postato da italooggi, 09:02
feisbum, le nuove libertà (!?) e.. i nuovi doveri?
Mi ha fatto molto pensare un articolo sul pericolo dei social network, in particolare l'attentato che porterebbero nei confronti della privacy dei cittadini digitali.
L'articolo é qui: http://punto-informatico.it/2945179/PI/Commenti/cassandra-crossing-emarginati-social.aspx
Tra le persone che conosco ce ne sono parecchie che vorrebbero conoscere meglio la rete, altre che la conoscono così bene da diffidarne, altre ancora che vedono dietro ad ogni manifestazione online la presenza del grande fratello.
In particolare, nei confronti di facebook, ci sono atteggiamenti diversi: c'è chi lo considera l'unico modo di usare la rete e chi, invece, lo evita come la peste; entrambe posizioni giustificabili a seconda di quello che si vuole trovare e di quello che si decide di non avere.
Ciò che è certo e che non si può stare fermi: per essere cittadini consapevoli non si può ignorare la rete e non si può evitare di darne giudizi, palesemente o meno, utilizzando i social network come facebook, che ho sentito piemontesizzare in 'feisbum'.
Certo, è un percorso difficile e complesso: imparare ad utilizzare tecnologie che cambiano continuamente richiede uno sforzo intellettuale, un impegno continuativo.
Si può anche decidere di lasciar perdere, di fare l'eremita e coltivarsi l'orto limitandosi ai buoni vecchi contatti a voce tra le persone.
Penso che stia proprio nella libertà personale poter decidere fino a che punto, e se, farsi pervadere e utilizzare le tecnologie della comunicazione, e l'atteggiamento di chi decide di starne al di fuori non è ne da condannare nè da privilegiare: è una delle infinite posizioni che si possono adottare (di nuovo: a seconda di quello che si vuole trovare e di quello che si decide di non avere).
Però, vi chiedo: se una persona ha delle responsabilità politiche, amministrative, affettive o professionali verso gli altri può permettersi tranquillamente di ignorare la rete e i social network come feisbum?
L'articolo é qui: http://punto-informatico.it/2945179/PI/Commenti/cassandra-crossing-emarginati-social.aspx
Tra le persone che conosco ce ne sono parecchie che vorrebbero conoscere meglio la rete, altre che la conoscono così bene da diffidarne, altre ancora che vedono dietro ad ogni manifestazione online la presenza del grande fratello.
In particolare, nei confronti di facebook, ci sono atteggiamenti diversi: c'è chi lo considera l'unico modo di usare la rete e chi, invece, lo evita come la peste; entrambe posizioni giustificabili a seconda di quello che si vuole trovare e di quello che si decide di non avere.
Ciò che è certo e che non si può stare fermi: per essere cittadini consapevoli non si può ignorare la rete e non si può evitare di darne giudizi, palesemente o meno, utilizzando i social network come facebook, che ho sentito piemontesizzare in 'feisbum'.
Certo, è un percorso difficile e complesso: imparare ad utilizzare tecnologie che cambiano continuamente richiede uno sforzo intellettuale, un impegno continuativo.
Si può anche decidere di lasciar perdere, di fare l'eremita e coltivarsi l'orto limitandosi ai buoni vecchi contatti a voce tra le persone.
Penso che stia proprio nella libertà personale poter decidere fino a che punto, e se, farsi pervadere e utilizzare le tecnologie della comunicazione, e l'atteggiamento di chi decide di starne al di fuori non è ne da condannare nè da privilegiare: è una delle infinite posizioni che si possono adottare (di nuovo: a seconda di quello che si vuole trovare e di quello che si decide di non avere).
Però, vi chiedo: se una persona ha delle responsabilità politiche, amministrative, affettive o professionali verso gli altri può permettersi tranquillamente di ignorare la rete e i social network come feisbum?
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