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La Cena all'aperto del GAS (ma non solo)
Postato da italooggi, 00:18
E' stata una bella serata, la notte di San Tiburzio.
L'abbiamo battezzata così perchè non conosciamo molto bene la storia di questo santo che affianca il più tifato e popolare san Lorenzo sulla facciata della chiesa parrocchiale; ben sapendo che le feste religiose cattoliche si sono insediate su precedenti feste pagane, abbiamo pensato a questo tale Tiburzio; visto il successo della serata, probabilmente l'esimio santo era incline all'allegria e la festa di cui ha preso il posto poteva essere dedicata a Cerere (le messi, il raccolto, la stagione) e a Bacco (il motivo lo vedete nelle foto).
A dire la verità, spiluccando in rete non si trova un gran che su tale personaggio, nè sulla relativa festa; penso che qualcuno riuscirà però a spiegre perchè, proprio a La Cassa, appare in siffata nobile locazione; anche perchè Tiburzio significa 'abitante di Tivoli' e non so che c'azzecchi con noi.
Forse perchè a Tivoli ci sono le famose ville, con le famosissime fontane: ecco il legame: con la fontana della nostra piazza!
Mi è comunque simpatico questo santo un po' sfigato, così poco conosciuto... magari qualcuno può dare una mano per saperne di più.
La notte di san Tiburzio, comunque, è proceduta bene: abbondanza di persone, abbondanza (troppa) di cibi e di (troppissime) bevande, una formula che si ripete negli anni: porta il tavolo e qualcosa da mangiare e aggiungiti alla compagnia. Chissà che non riusciamo a farla diventare una tradizione.
Sono mancati un po' i Pink Floyd di Alberto Casale: ci rifaremo il prossimo anno, a dio (e a Tiburzio) piacendo.
Come da tradizione, Alberto Fauro si è espresso al meglio allietando la serata con il cembalo, e in molti hanno dato prove di nobili et virtuosissime qualità canore che hanno riempito di stupore e ammirazione i circonvicini del Colverso.
L'abbiamo battezzata così perchè non conosciamo molto bene la storia di questo santo che affianca il più tifato e popolare san Lorenzo sulla facciata della chiesa parrocchiale; ben sapendo che le feste religiose cattoliche si sono insediate su precedenti feste pagane, abbiamo pensato a questo tale Tiburzio; visto il successo della serata, probabilmente l'esimio santo era incline all'allegria e la festa di cui ha preso il posto poteva essere dedicata a Cerere (le messi, il raccolto, la stagione) e a Bacco (il motivo lo vedete nelle foto).
A dire la verità, spiluccando in rete non si trova un gran che su tale personaggio, nè sulla relativa festa; penso che qualcuno riuscirà però a spiegre perchè, proprio a La Cassa, appare in siffata nobile locazione; anche perchè Tiburzio significa 'abitante di Tivoli' e non so che c'azzecchi con noi.
Forse perchè a Tivoli ci sono le famose ville, con le famosissime fontane: ecco il legame: con la fontana della nostra piazza!
Mi è comunque simpatico questo santo un po' sfigato, così poco conosciuto... magari qualcuno può dare una mano per saperne di più.
La notte di san Tiburzio, comunque, è proceduta bene: abbondanza di persone, abbondanza (troppa) di cibi e di (troppissime) bevande, una formula che si ripete negli anni: porta il tavolo e qualcosa da mangiare e aggiungiti alla compagnia. Chissà che non riusciamo a farla diventare una tradizione.
Sono mancati un po' i Pink Floyd di Alberto Casale: ci rifaremo il prossimo anno, a dio (e a Tiburzio) piacendo.
Come da tradizione, Alberto Fauro si è espresso al meglio allietando la serata con il cembalo, e in molti hanno dato prove di nobili et virtuosissime qualità canore che hanno riempito di stupore e ammirazione i circonvicini del Colverso.
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