martedì 19 ottobre 2010

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Postato da Manueloggi, 15:19

viva l'indignazione

Cara Laura, se ci fosse un oscar dei post su LaCassa.net voterei indubbiamente per questo...
Salto i commenti sul Dr. Forbice (Nomen omen) ed approfitto del tuo assist per postare una piccola analisi sul caso Scazzi (Nomen omen anche qui?) prelevata da questo post


[...]L'unica cosa che mi era chiara è che eravamo davanti all'ennesima presa in giro perpetrata dai media ai danni delle persone normali.

Anche semplicemente leggendo le notizie ufficiali era possibile rilevare queste anomalie.

Primo. In Italia scompaiono circa 1000 persone all'anno. Nel 2009 erano 1033, secondo le stime ufficiali della Polizia di Stato. Difficile capire come e perché i media avessero scelto di occuparsi solo ed esclusivamente di Sarah.
Abbiamo detto molte volte che quando di un fatto se ne occupa ossessivamente la TV, vuol dire che dietro c'è molto altro, rispetto a quello che dicono.

Secondo. L'altra anomalia è che la famiglia Scazzi sceglie come difensore l'avvocato Walter Biscotti, già difensore di Rudy Guede nel processo Meredith, e coinvolto anche nel caso Marrazzo.
L'avvocato risiede a Perugia.
C'è da domandarsi come ha fatto la famiglia a scegliere un difensore che risiede a centinaia di chilometri, e con che criterio.
Inoltre, nella fase di ricerca di una persona scomparsa, il difensore è assolutamente inutile, non essendoci procedimenti né civili né penali da affidare al legale.
Guarda caso poi, il legale in questione non solo trova il tempo di recarsi personalmente ad Avetrana, ma ha anche la fortuna di trovarsi alla trasmissione "Chi l'ha visto" proprio quando in diretta mandano la notizia del ritrovamento del cadavere.

Terzo. Nella trasmissione Porta a porta, del 4 ottobre (quindi precedente al ritrovamento del cadavere), Bruno Vespa incalzava la moglie di Michele Misseri e la madre di Sarah domandando loro "ma voi credete a quest'uomo? pensate che menta?".
Vespa parlava come se già sapesse chi sarebbe stato il futuro assassino, anche quando non esisteva l'ombra di un sospetto.

Il culmine del baraccone mediatico però arriva con la trasmissione Chi l'ha visto, dove, per "coincidenza", viene data in diretta la notizia del ritrovamento del cadavere.

Dopodiché, ancora un'immancabile puntata di Porta a porta, con gli immancabili esperti, sempre gli stessi: Roberta Bruzzone, Paolo Crepet, Francesco Bruno (intervistato dai giornali), come se in Italia esistessero solo loro.

A chiunque abbia un minimo di capacità di osservazione, risulta chiara una cosa. Che il caso di Sarah Scazzi è un'immensa presa in giro, concordata in anticipo ed eterodiretta dall'alto.
Un immenso rito mediatico. L'ennesimo, ove tutto era calcolato fin dall'inizio.

Aveva ragione Pasolini: niente di più feroce della banalissima televisione.






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