mercoledì 1 dicembre 2010

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forum lacassa.net

Postato da fablamoggi, 02:24

Finalmente!

Ohhh! Finalmente!

"Attenzione anche a nominare troppo spesso i Partigiani. Non montiamoci la testa. Noi picchiettiamo sulla tastiera con i piedi al caldo sotto la scrivania e giochiamo a fare i difensori dei diritti del mondo. E' un bel gioco, qualche volta è anche una cosa seria, ma nessuno di quelli che scrive qui rischia nulla. Non ci sono santi ne eroi.
Fare il partigiano significava rischiare la propria vita e quella dei propri famigliari, e per molti non è stato solo un rischio, per combattere chi toglieva la vita, la dignità, la libertà.
I nazifascisti non mettevano filtri su Internet, fucilavano e torturavano la gente.
Certi paragoni mi sembrano un tantino presuntuosi, no?"


Non posso che concordare pienamente!

Ogni libertà è da tutelare, tutte, nessuna esclusa, compreso internet e concordo pienamente su quanto detto da Rodotà, anche se implicitamente la libertà di espressione su internet, essendo corollario della libertà di espressione è già tutelata dalla Costituzione senza bisogno di inserire un nuovo articolo, anche perchè, se si dovesse fare così per ogni nuovo "diritto" che si "scopre", la nostra Carta Fondamentale dovrebbe essere modificata ogni settimana!
Per fortuna abbiamo una Corte Costituzionale, una dottrina e una giurisprudenza che, a parte quale anacronismo e qualche scivolone (non sto a spiegare su cosa, son discorsi da giuristi che vi farebbero addormentare alla prima riga), sanno il fatto loro e hanno tutti gli strumenti per tutelare in via implicita e interpretativa anche il diritto ad internet!

Ma Italo, per cortesia, basta con questo paragone: è davvero mancanza di rispetto verso i Partigiani, e un iscritto ANPI (quale tu sei) dovrebbe saperlo più di tutti gli altri.

Ultimi articoli commentati

Convocazione Consiglio Comunale di sabato 27 novembre 2010

Postato da fablamoggi, 02:37

Ciao Laura, mi permetto ancora di risponderti:



Non conosco i professionisti che hanno redatto tale documento, ma siete già in due a dire che evidentemente non conoscono il nostro territorio, mi pare strano che persone messe lì apposta per fare questo lavoro non conoscano la realtà delle cose (sono un'inguaribile ottimista che pensa che tutti facciano bene il loro lavoro) ma sicuramente tu hai più esperienza di me in queste cose.



Nè io nè Alberto mettiamo in discussione la professionalità di chi ha redatto il documento della Regione, semplicemente affermiamo che non hanno contestualizzato la Variante, ma l'hanno analizzata asetticamente, senza entrare nel merito, non so come spiegare... proviamo così: è come leggere una guida turistica della Croazia e giudicare sulla qualità di quello Stato senza esserci mai stati; rende l'idea?



Ma entriamo nel merito della discussione: nella prima riunione della commissione consiliare sul piano regolatore (ha un nome più lungo ma l'abbrevio così), ho però sentito io stessa che gli oneri di urbanizzazione servono per manutenere le strade e le infrastrutture comunali e che altrimenti non si saprebbe da dove prendere i soldi necessari.



E' assolutamente vero, ancor più vero da quando gli introiti comunali si sono assottigliati e le spese moltiplicate.



Ho fatto presente (ma era ovvio) che questo modo di operare è una spirale che non ha mai fine perchè finiti gli oneri di urbanizzazione ricavati da una variante se ne dovrà fare un'altra per rimpolpare le casse del Comune. Da questo ragionemento e dalle osservazioni della Regione Piemonte ho realizzato che il nostro PR così com'è tende a cementificare il più possibile senza soluzione di continuità, per sempre, fin che si può.

No, non si cementifica per sempre, ma, grazie proprio al lavoro svolto dalla scorsa Amministrazione, entro ben precisi LIMITI e con precise tecniche e precisi standard edificativi (e con una cubatura davvero minima).



Mi è stato risposto che si finirà per accorpare tutti i Comuni che si estenderanno uno a ridosso dell'altro fino a dover per forza unirsi in aree urbanizzate e che quindi comuni piccoli come La Cassa, San Gillio, Givoletto etc. spariranno.

A questo punto mi chiedo se quindi non si poteva, come dice Biagio, pensare sin dall'inizio ad un PR sovracomunale.




Guarda, sarebbe bello, ma è impossibile (sembra una vecchia canzone):



1) Non so se Givoletto sia d'accordo :-D (se riuscissi a convincerli potresti dirmi dal giorno dopo che sai fare i miracoli, e io ti crederei)

2) E' un parto travagliato e burrascoso quello di UN Comune solo... non oso pensare quello di 3-4 Comuni.

3) L'accorpamento è facile a parole, molto difficile nei fatti!



Un altro dubbio che mi assale a cui spero qualcuno risponda: vi è richiesta di tutte queste case? So che a Givoletto molte delle nuove villette a schiera costruite sono ancora invendute (informazione che ho avuta da un'agente immobiliare della zona). Ma forse anche se non venissero occupate, la loro funzione primaria (generare oneri di urbanizzazione) sarebbe assolta.



Non so se hai sentito oggi al telegiornale (e viva LA7 e Mentana!) dei singolari sciopero+manifestazione degli impresari edili e dei lavoratori edili (una cosa mai vista, è come se Marchionne manifestasse insieme alla FIOM): l'edilizia occupa 3 milioni di Italiani ed è l'11% del nostro PIL.

Non è tanto domandarsi se c'è bisogno di case, ma domandarsi cosa succederebbe se non si costruisse più!

Ora è chiaro che l'ambiente va preservato, e su questo non ci piove, è sacrosanto: ma facciamo attenzione a non andare troppo all'estremo, perchè se si estremizza qualcosa, si schiaccia fisiologicamente e inderogabilmente qualcosa d'altro!

Non si può pretendere di avere il massimo di tutto, il bilanciamento è assolutamente essenziale, sempre!



So di essere una spaccamarroni ma per lo meno alcune cose si stanno chiarendo e, pur non essendo d'accordo, in linea di massima, ad abbattere boschi e asfaltare prati (senza se e senza ma), sono anche consapevole che amministrare non è un lavoro semplice. Per questo ancora mi scuso se non ho valorizzato il vostro lavoro.




Ma penso che nessuno nella scorsa Amministrazione fosse a FAVORE dell'abbattimento dei boschi e dell'asfalto ovunque! Mi sembra assolutamente banale e ovvio ribadirlo! Qui non si tratta, ripeto, di essere dei cementificatori, ma di bilanciare (giuro poi non lo scrivo più) interessi contrapposti cercando di ottenere risultati positivi.



Penso però che un po' di condivisione in più della "strategia" amministrativa, della pianificazione del territorio, forse avrebbe stimolato a trovare soluzioni alternative alla costruzione di nuove case.




Su questo Laura permettimi di sollevare qualche dubbio: cosa intendi per "strategia" amministrativa della pianificazione del territorio?

Se intendi che durante la stesura del Piano Regolatore si dovessero fare assemblee pubbliche di informazioni mi trovi pienamente d'accordo ed è proprio così che è stato fatto dalla scorsa Amministrazione.

Se invece intendi che l'Amministrazione doveva affrontare la stesura del Piano Regolatore in concerto con la popolazione... beh questo sarebbe stato non solo improbabile, ma deleterio (a mio parere), per questi motivi:



a) la nostra Repubblica è basata sulla democrazia indiretta, ossia tramite rappresentanza (altrimenti cosa andremmo a votare alle elezioni?), non sulla democrazia diretta, che è semplicemente impraticabile (e non so nemmeno quanto sia positiva, ma è un altro discorso)



b) se anche ci fosse democrazia diretta, la popolazione avrebbe mai le competenze tecniche per dare consigli veramente operativi? Concordo che la voce della popolazione sicuramente è utile, ma fino ad un certo punto, ossia è utile fino a quando solleva un problema al quale deve essere data una risoluzione tenendo in debito conto l'interesse pubblico, quello privato e le risorse.



c) non si finirebbe mai più di discutere sul Piano Regolatore: cercando di recuperare un "torto" (in senso lato) o cercando di risolvere un problema singolo (vedi edificabilità o meno, terreno agricolo o boschivo, qualsiasi cosa) creeresti un altro problema e un altro "torto", in una spirale qui si infinita!



Informare si, raccogliere spunti anche (eccome), ma codecisione è sinonimo di ingovernabilità e caos in questo caso.



Come dice la Regione Piemonte (ma forse, come dite voi, non conoscono il nostro territorio), il nostro Comune ha vocazione al turismo (non solo con i due campeggi ma con le passeggiate che si potrebbero ripristinare o creare in giro per i monti e a ridosso della Mandria), vi sono degli agriturismi. Forse si potrebbe pensare di far conoscere il nostro paesello creando delle peculiarità e quindi attirando finanziamenti dagli enti sovracomunali.



Questo è nel programma di LCUPPT, quindi concordo.



Che dite, se non riusciamo a scampare questa quinta variante, possiamo pensare di non farne una sesta (come per altro mi è stato annunciato)?





Questo non dipende più da noi, ma da chi Amministra attualmente... noi non possiamo far altro che far sentire la nostra voce, sperando di poter contrastare la maggioranza senza dover alzare gli scudi per pararsi dall'altra minoranza, come accade troppo spesso.







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