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Postato da Vittoria Faurooggi, 13:42
Mandarli tutti a casa forse non è la soluzione, o per lo meno è parte della soluzione.
Questi proclami un po' inquietano, se non c'è proposta di un dopo. La storia ce lo insegna, queste situazioni sono il preambolo dell'avvento di un potere forte. Come se non si stesse aspettando altro che qualcuno con un po' di carisma dicesse "datemi un po' di potere e vi sistemo tutto io". Non è una bella prospettiva...
Ciò non toglie che qualcosa si debba pur fare. Cambiare le regole del gioco è difficile quando chi può farlo è parte del gioco e tendenzialmente nella parte di chi vince.
Una classe politica diversa: io non credo si debba fare di tutta un'erba un fascio, sicuramente occorrono dei distinguo e sono così ottimista da pensare che non tutti i politici siano arrampicatori sociali, arrivisti, corrotti. Penso che ci siano anche i politici con un'idea più "sana" di politica, che nel loro piccolo lavorano per il loro ideale e per non tradire la fiducia di chi ha dato loro la propria. Penso anche che la loro quotidianità sia fatta di frustrazione e senso di impotenza.
Istintivamente diffido un po' del popolo del vaffa, nel senso che indignarsi è giusto, doveroso far sentire forte il malcontento, perché il silenzio non può essere che complice, ma sicuramente non basta. Non basta perché senza proposte concrete, costruttive, si apre solo una voragine che se non viene riempita dal potere forte di cui sopra, comunque è guardata con timore dai tanti che, nel dubbio, restano ancorati a quello che c'è.
Poi, nel concreto, i cambiamenti pacifici hanno tempi lunghi. Una classe politica diversa, capace di cambiare le regole dall'interno non si crea dal giorno alla notte. Non può che nascere da piccole realtà locali, dall'associazionismo, dal mutuo soccorso. Da esperienze circoscritte che via via si organizzano in un progetto comune più grande. O tanti progetti comuni più grandi, perché ovviamente non è che possa esistere una sola unica e giusta soluzione.
Troppo teorico ? Troppo ottimista ? Mi piacerebbe provare ad esserlo perché ho delle visioni molto cupe riguardo al futuro. Se mi viene a mancare anche un minimo di speranza allora siamo messi proprio male...
Questi proclami un po' inquietano, se non c'è proposta di un dopo. La storia ce lo insegna, queste situazioni sono il preambolo dell'avvento di un potere forte. Come se non si stesse aspettando altro che qualcuno con un po' di carisma dicesse "datemi un po' di potere e vi sistemo tutto io". Non è una bella prospettiva...
Ciò non toglie che qualcosa si debba pur fare. Cambiare le regole del gioco è difficile quando chi può farlo è parte del gioco e tendenzialmente nella parte di chi vince.
Una classe politica diversa: io non credo si debba fare di tutta un'erba un fascio, sicuramente occorrono dei distinguo e sono così ottimista da pensare che non tutti i politici siano arrampicatori sociali, arrivisti, corrotti. Penso che ci siano anche i politici con un'idea più "sana" di politica, che nel loro piccolo lavorano per il loro ideale e per non tradire la fiducia di chi ha dato loro la propria. Penso anche che la loro quotidianità sia fatta di frustrazione e senso di impotenza.
Istintivamente diffido un po' del popolo del vaffa, nel senso che indignarsi è giusto, doveroso far sentire forte il malcontento, perché il silenzio non può essere che complice, ma sicuramente non basta. Non basta perché senza proposte concrete, costruttive, si apre solo una voragine che se non viene riempita dal potere forte di cui sopra, comunque è guardata con timore dai tanti che, nel dubbio, restano ancorati a quello che c'è.
Poi, nel concreto, i cambiamenti pacifici hanno tempi lunghi. Una classe politica diversa, capace di cambiare le regole dall'interno non si crea dal giorno alla notte. Non può che nascere da piccole realtà locali, dall'associazionismo, dal mutuo soccorso. Da esperienze circoscritte che via via si organizzano in un progetto comune più grande. O tanti progetti comuni più grandi, perché ovviamente non è che possa esistere una sola unica e giusta soluzione.
Troppo teorico ? Troppo ottimista ? Mi piacerebbe provare ad esserlo perché ho delle visioni molto cupe riguardo al futuro. Se mi viene a mancare anche un minimo di speranza allora siamo messi proprio male...
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