Ultimi interventi sul forum
Postato da italooggi, 17:51
Qualcosa di importante e grande.
non sono d'accordo con te Biagio sui complimenti che mi fai: sono esagerati.
Gia ho definito il mio 'io' ipertrofico, se me lo sottoponi a concimazione forzata mi sa che potrebbe esplodere...
:-)
Mi risolvo a scriverne non certo per falsa modestia; ma per ribadire che è la semplice curiosità che mi spinge tra vecchi libri e nuove tecnologie alla ricerca di senso.
A differenza della memoria e della intelligenza che spesso sono talenti ricevuti che al massimo possiamo sforzarci di coltivare, la curiosità e la fantasia sono doti che possiamo decidere di far germogliare in noi. Ognuno di noi, chiunque può curiosare e chiedere senso, interrogarsi sui miti, sulle scie chimiche o sul Talmud, cioè vivere, evitando la tentazione della Terrifica Tremenda Trinità: divano, televisione e pantofole.
Non ho studiato a scuola, anche se mi piacerebbe farlo, ciò di cui scrivo; sono un elettrotecnico forestale ambientale che fa l'informatico, per questo quanto trovate scritto nelle liturgie è un semplice arrabattarsi confusamente sui concetti, una condivisione con la mia comunità dei pensieri che possono frullare in testa pensando all'unità di tempo 'mese' che ci apprestiamo a vivere. Un insieme di idee che mi aiutano a vivere il periodo con un po' più di gusto, piacere che voglio cercare di comunicare.
Non parliamo di cultura. Quella rimane un mito, una stella che ci guida per la quale non basta una vita di studio.
A volte basta struggersi nello sguardo del più umile dei poveri o in quello interrogante e vivo di un bimbo per farci capire che se una cultura c'è non è nei libri: è nella vita, in quella vita che ci ha portato a qualcosa di importante e grande: vivere tutti insieme in questa comunità.
Insieme.
Gia ho definito il mio 'io' ipertrofico, se me lo sottoponi a concimazione forzata mi sa che potrebbe esplodere...
:-)
Mi risolvo a scriverne non certo per falsa modestia; ma per ribadire che è la semplice curiosità che mi spinge tra vecchi libri e nuove tecnologie alla ricerca di senso.
A differenza della memoria e della intelligenza che spesso sono talenti ricevuti che al massimo possiamo sforzarci di coltivare, la curiosità e la fantasia sono doti che possiamo decidere di far germogliare in noi. Ognuno di noi, chiunque può curiosare e chiedere senso, interrogarsi sui miti, sulle scie chimiche o sul Talmud, cioè vivere, evitando la tentazione della Terrifica Tremenda Trinità: divano, televisione e pantofole.
Non ho studiato a scuola, anche se mi piacerebbe farlo, ciò di cui scrivo; sono un elettrotecnico forestale ambientale che fa l'informatico, per questo quanto trovate scritto nelle liturgie è un semplice arrabattarsi confusamente sui concetti, una condivisione con la mia comunità dei pensieri che possono frullare in testa pensando all'unità di tempo 'mese' che ci apprestiamo a vivere. Un insieme di idee che mi aiutano a vivere il periodo con un po' più di gusto, piacere che voglio cercare di comunicare.
Non parliamo di cultura. Quella rimane un mito, una stella che ci guida per la quale non basta una vita di studio.
A volte basta struggersi nello sguardo del più umile dei poveri o in quello interrogante e vivo di un bimbo per farci capire che se una cultura c'è non è nei libri: è nella vita, in quella vita che ci ha portato a qualcosa di importante e grande: vivere tutti insieme in questa comunità.
Insieme.
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