lunedì 17 gennaio 2011

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Dei bordi dell'anime

Postato da Laura LaLunga Martinieri, 23:06

 Mi piacerebbe contribuire con parole egualmente dotte e altisonanti al dialogo fra le Nobili Anime di questo sito. Ma sono una donna e, in quanto tale, viscerale, impulsiva e passionale. Mi sento più a mio agio con percezioni intense, forti e pervasive, con significati  terreni, umidi, freschi e che lascino traccia visibile in me.



Alcune volte, durante la lettura di questi interventi, mi par esser di fronte ad una cultura Alta, ad un'agape di Saggi che, riunitisi fraternamente nel silenzio monastico di questo Sito, si dilettano a discernere sulla umana materia che, talvolta, tanto umana non è.



Ma i molti richiami alla nostra "orgiastica simbologia consumistica", al "rumore del nostro tempo" in un'accezione terminologica decisamente negativa instillano in me l'idea che qualcosa ci stia sfuggendo.



Mi chiedo se senza il rumore del nostro vivere quotidiano sapremmo mai trovare il Silenzio. 



Riusciremmo a trovare sollievo nel silenzio della Comunità di Bose se non vivessimo così profondamente nella caoticità del nostro tempo? Quanto è connaturato in noi il rumore di sottofondo della nostra vita,  sarebbe un sollievo vivere senza? 

Ma potrei estendere la questione ben oltre: ci accorgeremmo della bellezza di un tramonto se avessimo solo quello da vedere, ogni giorno per tutti i giorni della nostra vita?



E quindi forse il mondo consumistico e rumoroso in cui viviamo non è quell'inferno che pensiamo ma è il solo tempo e luogo in cui possiamo vivere per poter godere appieno di tutte le emozioni di cui disponiamo. Anche del silenzio dopo un lungo e persistente brusio.







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