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Postato da Laura LaLunga Martinoggi, 00:51
Sul piano regolatore ho sbagliato.
Utilizzando l'applicativo che Italo ha messo a punto per rendere fruibile a noi, comuni mortali e non urbanisti, il piano regolatore, mi sono resa conto che in qualche modo mi sono sbagliata.
Vorrei mettere subito in chiaro che la mia opinione non è quella di una consigliere comunale, nè di una cittadina Lacassese.
E' il punto di vista di Laura Martinotti, consigliere comunale e cittadina lacassese e non essendo urbanista mi scuso se non utilizzerò terminologia tecnica e se non sciorinerò sigle e controsigle che, chi mastica la materia, è uso fare.
Ma bando a fare altre digressioni, il sunto del mio intervento, dicevo, è che mi sono sbagliata.
Ho sbagliato nel non essere molto più presente durante la stesura del piano regolatore e cercare di non farlo diventare un progetto di asfaltatura come invece è diventato. Avrei dovuto insistere con gli amministratori dell'epoca, rompere ancora di più le scatole (impossibile, si potrebbe dire), cercare il più possibile di entrare dentro questa ostica materia che è il bilancio comunale (perchè è di questo, in fondo, che stiamo parlando) ma, uscendone comunque sconfitta (io e i miei voli pindarici) avrei potuto dire di avercela messa tutta.
Con tutto il rispetto e l'affetto per chi ha speso anni di vita e di salute sul piano regolatore e di queste parole si risentirà (e già si è risentito), inviterei gli utenti del sito a fare un giro sul suddetto applicativo e a "spuntare" le voci, nell'ordine:
piano regolatore
zone del piano
aprire quindi le aree di espansione e "spuntare"
- RVi10 convenzionato
- RVi5 (tutti e 3)
- RVi5 convenzionato
- Pec 3
Quella che vedete è la zona della Mattodera. Se il PR rimarrà così com'è, verrà completamente stravolta dalle nuove costruzioni. Sono infatti previste, tra le altre cose, due aree Pec (di cui una la chiamano edilizia convenzionata ma è un Pec) che sono quelle aree di villette a schiera e appartamenti tipo le Bubboline o il Colverso, per capirsi.
Questo è solo un esempio, altri ve ne sono, potete trovarli da soli.
Che fare ora? Intanto aspettiamo la seconda serata che gli ex amministratori hanno previsto per spiegare la loro visione del piano regolatore. Sicuramente capiremo meglio che cosa li ha portati a partorire questo tipo di pianificazione territoriale e non un altro.
La mia opinione, per ora, è che non si è pensato di fare diversamente. Senza secondi fini, in trasparenza, nella casa di vetro si è partorito un piano regolatore che rendesse economicamente il più possibile in oneri di urbanizzazione per poter garantire alle casse comunali di sopravvivere ancora qualche anno. Per inciso: la maggior parte delle amministrazioni comunali opera in questo modo.
Quindi sono certa che il piano regolatore è stato così concepito non per malvagità, nè per incompetenza e tanto meno per pruriti cementificatori. Semplicemente non si è osato andare oltre, forse non si è pensato, ad andare oltre, e qui ribadisco il mio sbaglio di non aver continuato, perseverato e combattuto per far passare un'idea di pianificazione territoriale che trascendesse dall'equazione urbanizzare=soldi per le casse del comune, un'idea di piano regolatore a crescita zero, che valorizzasse il nostro territorio e non lo deturpasse con nuove costruzioni.
Cosa fare adesso?
Poco si può fare per questa quinta variante, ce la teniamo così com'è accogliendo le osservazioni della regione piemonte a diminuire di un bel po' il "suolo consumato" come la Commissione Consiliare per la quinta variante del piano regolatore sta facendo.
Per il futuro possiamo pensare ad una sesta variante lungimirante, che vada a valorizzare e non a coprire di cemento, irrimediabilmente, il nostro territorio.
laura
Vorrei mettere subito in chiaro che la mia opinione non è quella di una consigliere comunale, nè di una cittadina Lacassese.
E' il punto di vista di Laura Martinotti, consigliere comunale e cittadina lacassese e non essendo urbanista mi scuso se non utilizzerò terminologia tecnica e se non sciorinerò sigle e controsigle che, chi mastica la materia, è uso fare.
Ma bando a fare altre digressioni, il sunto del mio intervento, dicevo, è che mi sono sbagliata.
Ho sbagliato nel non essere molto più presente durante la stesura del piano regolatore e cercare di non farlo diventare un progetto di asfaltatura come invece è diventato. Avrei dovuto insistere con gli amministratori dell'epoca, rompere ancora di più le scatole (impossibile, si potrebbe dire), cercare il più possibile di entrare dentro questa ostica materia che è il bilancio comunale (perchè è di questo, in fondo, che stiamo parlando) ma, uscendone comunque sconfitta (io e i miei voli pindarici) avrei potuto dire di avercela messa tutta.
Con tutto il rispetto e l'affetto per chi ha speso anni di vita e di salute sul piano regolatore e di queste parole si risentirà (e già si è risentito), inviterei gli utenti del sito a fare un giro sul suddetto applicativo e a "spuntare" le voci, nell'ordine:
piano regolatore
zone del piano
aprire quindi le aree di espansione e "spuntare"
- RVi10 convenzionato
- RVi5 (tutti e 3)
- RVi5 convenzionato
- Pec 3
Quella che vedete è la zona della Mattodera. Se il PR rimarrà così com'è, verrà completamente stravolta dalle nuove costruzioni. Sono infatti previste, tra le altre cose, due aree Pec (di cui una la chiamano edilizia convenzionata ma è un Pec) che sono quelle aree di villette a schiera e appartamenti tipo le Bubboline o il Colverso, per capirsi.
Questo è solo un esempio, altri ve ne sono, potete trovarli da soli.
Che fare ora? Intanto aspettiamo la seconda serata che gli ex amministratori hanno previsto per spiegare la loro visione del piano regolatore. Sicuramente capiremo meglio che cosa li ha portati a partorire questo tipo di pianificazione territoriale e non un altro.
La mia opinione, per ora, è che non si è pensato di fare diversamente. Senza secondi fini, in trasparenza, nella casa di vetro si è partorito un piano regolatore che rendesse economicamente il più possibile in oneri di urbanizzazione per poter garantire alle casse comunali di sopravvivere ancora qualche anno. Per inciso: la maggior parte delle amministrazioni comunali opera in questo modo.
Quindi sono certa che il piano regolatore è stato così concepito non per malvagità, nè per incompetenza e tanto meno per pruriti cementificatori. Semplicemente non si è osato andare oltre, forse non si è pensato, ad andare oltre, e qui ribadisco il mio sbaglio di non aver continuato, perseverato e combattuto per far passare un'idea di pianificazione territoriale che trascendesse dall'equazione urbanizzare=soldi per le casse del comune, un'idea di piano regolatore a crescita zero, che valorizzasse il nostro territorio e non lo deturpasse con nuove costruzioni.
Cosa fare adesso?
Poco si può fare per questa quinta variante, ce la teniamo così com'è accogliendo le osservazioni della regione piemonte a diminuire di un bel po' il "suolo consumato" come la Commissione Consiliare per la quinta variante del piano regolatore sta facendo.
Per il futuro possiamo pensare ad una sesta variante lungimirante, che vada a valorizzare e non a coprire di cemento, irrimediabilmente, il nostro territorio.
laura
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