Accidenti che veemenza Laura!
Ti sembra strano che io chieda a te qualcosa? Dato che sei stata inserita nella commissione del piano regolatore mi sembrava più che logico chiederti un opinione ed eventualmente delle prospettive: noto con dispiacere un tono insofferente in questa tua risposta, lo stesso tono che ho notato quando
hai risposto a Silvana in un'altra discussione, forse nè io nè lei abbiamo un'abilitazione a porti domande o a fare osservazioni che hanno invece altri utenti di questo sito, con i quali si interloquisce in un modo molto più pacato? Non penso proprio, perchè non è nello spirito di questo sito! Allora mi chiedo il perchè di queste risposte taglienti... ma non penso che interessi ad altri e mi terrò il dubbio :-D
Che le tue opinioni siano influenti o meno, lascia che siano gli altri a deciderlo.
Riguardo alle sigle, la mia era una domanda specifica rivolta a te, poichè eri tu ad essere stata inserita in una commissione, e non gli utenti di questo sito.
Semmai la tua risposta doveva essere rivolta a tutti gli utenti, ma noto con dispiacere che a parte una dichiarazione generale di intenti e un attacco al lavoro svolto dagli altri non c'è nessuna opinione nel merito specifico.
Per quanto riguarda le spiegazioni dovute dagli ex amministratori "cementificatori" mi pare che sia durante le riunioni del gruppo (ai tempi in cui anche tu ne facevi parte) e anche (mi pare) in due assemblee pubbliche e inoltre in volantini e nello stesso LCVN sia stato più volte descritto l'iter e gli aspetti del piano regolatore (è stato uno dei punti più dibattuti nella scorsa legislatura), mi chiedo come mai queste aspre critiche arrivino ora e non siano state fatte a suo tempo, quando chi stava predisponendo il piano ti avrebbe dato tutte le risposte necessarie.
Venendo allo specifico, ho paura che chi abbia opposto quelle osservazioni da te evidenziate (e immagino del tutto approvate) non abbia bene idea della conformazione del territorio di La Cassa nè delle sue peculiarità, ma si sia limitata ad una visione asettica della situazione: infatti (come immagino tu saprai) il territorio di La Cassa è all'incirca al 75% o in zona di preparco della Mandria (inedificabile) o in zone a rischio di dissesto idrogeologico (forse il termine è inesatto, ma mi pare sia questo), altresì inedificabili.
Il rimanente 25% è potenzialmente edificabile, di cui la metà è già edificato, stiamo parlando quindi dell'edificazione potenziale del 10%-12% del territorio totale, a fronte di un 75% inedificabile in eterno.
Inoltre a La Cassa il rapporto metri quadri/metri cubi varia tra 0,2 a 0,8 (ma immagino tu sappia anche questo), un limite molto basso (in molti paesi, compreso e soprattutto quello che tu hai portato ad esempio di piano regolatore a impatto zero si va da 1,2 a 1,5).
Inoltre non bisogna sottovalutare due altri fattori che sono secondari, ma neanche poi così tanto:
- il primo, è l'inversione del trend di afflusso di popolazione dalle campagne alle città, che se è stato fino a vent'anni fa verso le città, ora, con la crisi delle industrie, il degrado urbano delle periferie e per altri motivi, si è invertito, con un ritorno della popolazione alle campagne
- il secondo è economico (quel motivo che tu dipingi come solo ed esclusivamente negativo verso la fine del tuo post), ossia che dopo l'eliminazione dell'ICI e i continui e pesanti tagli ai fondi per i Comuni, l'unico gettito (a meno che non si vogliano inserire TASSE COMUNALI, come è accaduto nuovamente nel piano regolatore a impatto zero da te indicato) è l'onere di urbanizzazione; praticamente solo più con questa entrata (o con l'indebitamento) i Comuni sono messi in condizione di erogare i servizi essenziali ai cittadini.
Perciò a meno che non si voglia scavare una trincea attorno al territorio di La Cassa e avvertire che non sono ammessi "immigrati" e a meno che non si trovino fonti di finanziamento alternative per i servizi essenziali da erogare ai cittadini, bisogna mettere mano al piano regolatore.
A mio parere l'Amministrazione Nepote ha avuto la lungimiranza, con quello che a mio parere erroneamente la Regione definisce "un incremento consistente", di definire una volta per tutte il territorio edificabile a La Cassa, oltre a cui non si può andare, nè ora nè mai più (a meno che non scompaia il Parco della Mandria o si risolva il rischio di dissesto idrogeologico): una scelta saggia, a fronte invece magari di una scelta di comodo, ossia aumentare un pochino, per poi fare una sequenza di varianti successive, più "vendibile" al consenso della popolazione, ma ipocrita.
E' tanto facile, Laura, parlare estremizzando: non si costruisce nulla, o si costruisce dove si vuole (vedi Givoletto).
Assai più difficile è fare come la precedente Amministrazione ha fatto: ossia conciliare le esigenze ambientali, economiche e di sviluppo.
Per di più, mi permetto di aggiungere che difendere il territorio dall'edificazione, e poi lasciarlo nel degrado nel quale versano i nostri boschi, è una difesa di facciata, facile, di pura gestione del consenso.
Basta andare a chiedere a qualsiasi anziano di questo paese di descrivere come erano i boschi di trenta o quaranta anni fa: ben tenuti, tagliati dove si doveva, con un sottobosco rigoglioso. Questo perchè? Perchè si tagliavano gli alberi, si rastrellavano le foglie, si mantenevano i boschi insomma.
Il cieco ambientalismo che ha dilagato in ogni dove (non solo a La Cassa) ha fatto si che tutto ciò non avvenisse più (oltre ovviamente alla maggiore facilità di stare seduti in ufficio rispetto allo spaccarsi la schiena nei boschi): un ambientalismo accurato, avrebbe sicuramente valutato in maniera migliore quello che era un bene, e non un male per l'ambiente.
Amministrare un paese, anche piccolo, non è estremizzare per raccogliere consenso, ma è conciliare le esigenze di tutti per raccogliere buona amministrazione.
Ma sono certo che una volta nella commissione saprai portare a conoscenza di tutti un piano volto a preservare l'ambiente tenendo conto anche degli altri innegabili fattori, e ti auguro buon lavoro.