lunedì 29 novembre 2010

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Convocazione Consiglio Comunale di sabato 27 novembre 2010

Postato da alberto casaleoggi, 17:07










Ciao a tutti, ciao Laura,
è noto che di computer non ci capisco niente… ma di urbanistica, anche se non è il mio ambito specialistico, credo di capirci un po' di più (pertanto, poco più di niente) ma cerco ugualmente di spiegare alcune cose ai lettori di questo sito, che ora evidentemente penseranno alla precedente amministrazione comunale (quella di cui ero vicesindaco) come a una manica di cementificatori (pure incapaci, se la Regione “tira le orecchie”) ed asfaltatori di boschi e prati (siamo a Givoletto?).
Messa come l'abbiamo letta su questo sito, non ci aiutiamo a conoscere e a capire come stanno le cose.
Allora, da dove iniziare? Cerco di dare alcuni spunti (e poi sarò ben disponibile ad un incontro con chi vorrà, per entrare più nel merito e nel dettaglio delle scelte, sempre che la cosa non sia ritenuta superflua da chi ha già giudicato a priori…).
Premessa indispensabile: amministrare (e noi ce ne siamo accorti sulla nostra pelle!) vuol dire cercare il miglior compromesso possibile tra i costi e i benefici…banale ma forse non così scontato. Amministrare un comune piccolo comporta problematiche NON piccole, perché la casistica dei problemi è inferiore come quantità, ma non come varietà rispetto ad un comune più grande. Il Piano Regolatore è una delle problematiche (tra le più rilevanti, in verità) che ci si trova ad affrontare.
Il nostro Piano Regolatore nasce negli anni '80 (progettista Ing. GAMERRO, ex presidente della nostra commissione edilizia), e prevede fin dall'inizio l'inserimento di nuove aree edificabili… Successivamente, la Prima Variante (stesso progettista) va a definire dettagliatamente gli interventi sui Vecchi Nuclei), mentre le successive terza e quarta (progettisti Archh. Cochis e Cellino) si configurano come Varianti più generali, con revisione delle aree di espansione. La giunta Rolle nel 2004 approva il preliminare della quarta Variante (stessi professionisti), con un piccolo problema: non avendo aggiornato il Regolamento Edilizio, la Variante sarebbe certamente respinta dalla Regione: cosa abbiamo fatto noi, quando siamo subentrati? Abbiamo REVOCATO la Quarta Variante, fatto un Regolamento Edilizio (la Regione l'ha recepito senza tirarci le orecchie!), e riadattato la Variante Generale (ora si chiama Quinta Variante), con criteri abbastanza simili alle precedenti , soprattutto con gli stessi professionisti (che noi avremmo volentieri sostituito, ma che –guarda guarda, anche qui per problemi di soldi stanziati!- abbiamo invece dovuto confermare per esigenze di bilancio).
Cosa abbiamo chiesto ai professionisti? Di fare una versione digitalizzata delle cartografie di Piano (prima non esisteva), sovrapponibile con mappe catastali, tracciati infrastrutturali (fogne, illuminazione, acquedotto…). Di seguito, di razionalizzare le aree residenziali seguendo il criterio che i lotti edificabili consentissero il completamento delle reti infrastrutturali (ossia, per esempio, le strade): in pratica, a La Cassa, ve ne sarete accorti, molte strade comunali sono cieche. L'idea –banale- era di completare i collegamenti stradali (es: Via Giordanino-Via delle Fonti-Via Costabella, Via Terando-via Valdellatorre,….) e di consentire l'edificazione solo su aree adiacenti alla viabilità pubblica. Inoltre si sono poste in essere operazioni di regolamentazione di aree già edificate, ma ancora collocate “ufficialmente” in area agricola, e di consentire la riconversione di aree già costruite (ce ne sono almeno tre, va do a memoria).
Si è anche cercato di capire, ragionando a lungo termine,  quale potesse essere il limite massimo di espansione di La Cassa e, in definitiva, quale potesse essere il futuro del nostro paese (in termini di popolazione e servizi).
Ebbene, tutto questo ha portato all'adozione del documento di P.R.G.C. sul quale la Regione ha “tirato le orecchie” al Comune.
Premettendo che tutto è migliorabile, e si può sempre fare di meglio, cosa contesta la Regione? In sostanza (dimostrando peraltro, dal mio punto di vista, una ridotta conoscenza del nostro territorio) che si costruisce occupando troppa superficie e utilizzando cubature troppo basse: è una visione rispettabile, che però ne sottintende una più preoccupante: ossia, che bisogna costruire più metri cubi su meno superficie (mi scuso con eventuali lettori che abitano in via Torino 24-26, ma avete presente il “Casone”? E' questo che vogliamo? Credo sia evidente, senza entrare nel merito estetico –bello o brutto- che un edificio così a La Cassa, c'entra come i cavoli a merenda!).
A La Cassa tutte le aree edificabili non consentono più di due piani fuori terra, con cubature che vanno da 0.31 a 0.84 mc/mq….fidatevi, sono cubature bassissime,…andatevi a vedere le cubature dei piani a espansione 0 (peraltro rispettabilissimi e fatti bene)! Ma sto andando in un discorso troppo specifico, per cui vi rimando all'incontro illustrativo.
Poi, andiamo a fare un ragionamento “ambientale” sul nostro territorio: non ho i numeri precisi, ma, ad occhio, abbiamo oltre il 50% del territorio comunale nel Parco della Mandria, e almeno il 30% del territorio in area montana (sono aree su cui MAI verrà prevista l'estensione di aree edificabili).
Poi, andiamo a fare un ragionamento sull'incidenza di superficie urbanizzata  rispetto al territorio comunale: ce lo dice la stessa Regione: abbiamo circa 20 ettari urbanizzati, con una variante che ne prevederebbe altri 10 (saranno in realtà il 25% in meno). Sapete l'estensione del territorio comunale? 1197 ettari, che equivale a dire che i lotti edificati o edificabili a La Cassa sono circa l'1.7% del territorio comunale (con una possibilità di aumento di circa lo 0.7%)… Ditemi voi se questo vuol dire cementificare o non avere rispetto e/o attenzione per l'ambiente… Tutti i punti di vista sono rispettabili, ci mancherebbe, però non credo possiamo essere tacciati di “cementismo”. Tenete anche conto che sono considerate superfici di espansione anche le aree, già urbanizzate, che risultavano in area agricola: queste aree, tra l'altro (paradossale, ma vero) avevano maggior possibilità di ampliamento di cubatura s tando in area agricola che in area residenziale!
E' vero, Mercalli ci ha illuminato sull'argomento “consumo del territorio” e sulla sostanziale “non retrocessione” di aree edificate in aree agricole… Credete che questo non sia stato valutato? Liberissimi, ma la valutazione è stata fatta, eccome.
Andiamo poi a vedere alcune caratteristiche “virtuose” (è un mio parere, evidentemente) della Variante:
1)      si è data una impostazione seria alla Frazione Mattodera (prima si è chiesta ed ottenuta la fognatura da parte di SMAT, credo sia imminente la realizzazione, ah già, ma sarà merito della nuova Amministrazione!; poi si è pianificata la dotazione di aree pubbliche e di servizi, persino una piazzetta, pensate un po' (non in punta alla montagna, ma all'incrocio tra due strade!); poi si è studiata anche la possibilità reale di realizzazione delle opere pubbliche (un PEC, che vincola l'edificazione privata alla realizzazione delle opere pubbliche necessarie!). Tenete conto che questo sviluppo della Regione Mattodera consentirà la sopravvivenza delle strutture ricettive (Camping La Mattodera e Club le Betulle).
2)      si consente la riconversione di aree già compromesse: sono zone dove c'erano insediamenti artigianali, che diverranno zone residenziali (qui c'è il consumo 0 di territorio)
3)      non si sono ampliate le aree a destinazione industriale (anche qui, l'unica possibilità sarà riutilizzare aree già compromesse)
4)      il piano del commercio non consente attività commerciali superiori a 250 mq, e le localizza solo nelle aree urbanizzate dei vecchi nuclei.
5)      Sono stati individuati caratteri tipologici significativi da conservare nei Vecchi Nuclei; inoltre, tutti i beni architettonici ed ambientali su tutto il territorio sono stati censiti, in vista dell'inserimento nel catalogo dei beni di rilevanza tipologica, che permetterà l'accesso a fondi regionali; l'area storica della Torrassa e del Basso di La Cassaè stata perimetrata come area agricola particolare (primo passo per la tutela dei resti).
6)      Si sono individuati i tracciati possibili per i percorsi ciclopedonali, con particolare attenzione ai collegamenti tra le strutture ricettive e il capoluogo-il basso di La Cassa- il parco della Mandria.
 
A margine del Piano Regolatore, ricordo una serie di progetti con l'ente Parco La Mandria, per lo sviluppo e la salvaguardia dell'area di fondovalle del Ceronda…
Un ultimo accenno all'utilizzo degli oneri di urbanizzazione: la nefasta pratica di usarne una parte per coprire le spese correnti del comune è stata utilizzata solo una volta (era marzo del 2005, e il comune era “piantato” dall'incertezza sulla  lista vincente alle elezioni del 2004); i bilanci che abbiamo fatto noi (dal 2006 al 2009) hanno utilizzato gli oneri solo per lo scopo per cui esistono: ossia finanziare la realizzazione delle urbanizzazioni primarie e secondarie (solo per darvi un numero, circa 600.000 € spesi nella scuola, senza utilizzare il contributo regionale, che, arrivato a due anni di distanza dalla richiesta, consentirà ora all'attuale Amministrazione di completare l'intervento).
Io sono il primo a criticare me stesso e le cose che faccio: si può sempre fare meglio, e credo che la direzione della riconversione dell'esistente sia, sul medio periodo, la via maestra da seguire: mi/vi pongo una domanda: è già questa la fase in cui La Cassa debba gestirsi senza ulteriore espansione? Questa fase dal mio punto di vista si verifica quando le previsioni di crescita (previsioni statistiche e basate sullo studio dei flussi di emigrazione ed immigrazione) possano essere gestite con la disponibilità di vani ed edifici già esistenti… questo è quello che è successo a Cassinetta di Lugagnano… Siamo già a questo punto, a La Cassa? Lascio aperta la questione…
Scusate la lunghezza, ma credo sia quantomeno fuori luogo definirci dei “cementificatori”… a meno che non venga interpretato come “cementificazione” l'intervento che abbiamo sperato potesse essere realizzato sulla Cascina Pralungo Inferiore (la ristrutturazione in centro benessere), con tutta una serie di ritorni come posti di lavoro, oneri di urbanizzazione, utilizzo delle strutture per il comune, promozione dei prodotti locali…., intervento che avrebbe comportato INCREMENTO 0 di cubatura, e recupero di una Cascina storica (dove la nostra Amministrazione ha posto precisi vincoli…), ma di questo ho già parlato precedentemente. Comunque, per chi si fosse preoccupato per l'entità dell'intervento…tranquilli, credo sia “saltato” tutto…a breve avremo una bellissima cascina storica… in rovina!
 
C'è già troppa roba…scusate la lunghezza, vedo come sono messo prossimamente e a breve vi faccio una proposta di incontro sul Piano Regolatore.
 
Ciao a tutti
ALBERTO

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