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Postato da fablamoggi, 20:30
Non sono daccordo, Italo, vedo di risponderti punto per punto:
1) questione ricchezza italiana: si tratta di una ricchezza potenziale e statistica che non si riflette nella realtà, per tutta una serie di variabili contabili e non. Per esemplificare ti posso dire che l'ultimo bilancio della Provincia di Torino (giusto per non andare molto lontano, anzi andare parecchio vicino a noi) è formato da soli capitoli di spesa ordinari, e se si va avanti di questo passo la Provincia nel 2013 (o 2015, ma non è l'anno il dato fondamentale) NON avrà i soldi per fare fronte nemmeno alle spese ordinarie (di mantenimento puro e semplice di ciò che c'è già, stipendi dei dipendenti compresi). Quindi altrochè opere straordinarie e similaria!
Il debito pubblico italiano è oggi al 116% del PIL, negli anni 60 era al 32,6% del PIL (1963), quindi se tu dici che la ricchezza si è quadruplicata, posso dirti che anche il debito pubblico si è quadruplicato: la somma? ZERO
2) questione discorso su specializzazione e risorse esigue: non è un discorso da amministratori che eseguono il loro compitino e non mettono una riga o un euro di più, ma è il discorso che fanno i nostri maggiori costituzionalisti quando si discute sul problema del rapporto tra diritti e risorse, e se permetti, i nostri costituzionalisti non sono i primi cretini che incontri per strada, anzi, abbiamo la fortuna di eccellere in qualcosa grazie proprio a loro.
Per quanto riguarda la tua iperbole su Vienna e Londra: potrei risponderti dicendo che allora se ognuno volesse un ospedale vicino a casa ci ritroveremo, tirando due calcoli sommari, ad avere 500 mila di ospedali in tutta Italia? Si tratta di voli pindarici che hanno semplicemente somma 0.
Anche perchè, nella mia (per quanto assolutamente personale e di certo non qualificata) "soluzione", ho inserito tutta una serie di poliambulatori che potrebbero risolvere i casi clinici più semplici e non ho mai detto che gli ospedali debbano essere a 400 km di distanza, mi sembra ovvio che nell'arco territoriale di una Provincia o al massimo di una Regione (per le specializzazioni più rare e complesse) si dovrebbe racchiudere il tutto, dal raffreddore al doppio bypass al trapianto per giungere alla cura dei tumori più devastanti.
3) per quanto riguarda la rete: vorrei metterti al corrente del fatto che ci sono ospedali piemontesi che hanno, tutt'ora, intere ali degli stabili senza aria condizionata, molti altri ospedali fanno i salti mortali per poter mantenere quei posti letto (già tagliati) che possono offrire.
Non ci sono i soldi per mantenere i servizi ordinari, pensa se ce ne sono da investire in rete; "indebitiamoci, tagliamo da qualche parte, razionalizziamo"mi dirai... beh, penso che molti contabili, molti dirigenti ospedalieri e di ASL sarebbero pronti a farti una statua in piazza se tu sapessi dirgli DOVE tagliare, DOVE razionalizzare, COME indebitarsi (senza andare a rotoli) perchè loro hanno finito le idee.
Inoltre, conosco più di una persona che lavora in ospedale, e per un radiologo ad esempio, pensare che un qualsiasi esame che lui effettua a Torino, venga analizzato da una macchina a Roma e refertato da un radiologo romano per poi ricevere il risultato sulla cui formazione lui è contato pari a zero, è un oltraggio alla sua persona professionale, non un vantaggio.
4) per quanto riguarda la formazione: oh qui si che mi trovi daccordo! Formazione, formazione, formazione!
Purtroppo, per concludere, fare voli pindarici (in senso buono) e lavorare di se e di fantasia è davvero semplice, e porta molti a pensare che siano gli amministratori ad essere ottusi, i politici ad essere dei papponi mangiasoldi a tradimento ecc ecc ecc.
"Ma perchè i politici non ci pensano? E' così semplice!" "Perchè gli amministratori non hanno fatto quello? E' chiaro..."
No, non è semplice e non è chiaro, perchè il progetto migliore, l'idea migliore, tutto il migliore che con la fantasia, con l'ingegno e con l'impegno si possa creare si scontra con la realtà: la contabilità, la fattibilità, le leggi (troppe, farraginose, tutto quello che volete, ma che sono da rispettare) e il fatto che non sei il solo a decidere (è la democrazia).
1) questione ricchezza italiana: si tratta di una ricchezza potenziale e statistica che non si riflette nella realtà, per tutta una serie di variabili contabili e non. Per esemplificare ti posso dire che l'ultimo bilancio della Provincia di Torino (giusto per non andare molto lontano, anzi andare parecchio vicino a noi) è formato da soli capitoli di spesa ordinari, e se si va avanti di questo passo la Provincia nel 2013 (o 2015, ma non è l'anno il dato fondamentale) NON avrà i soldi per fare fronte nemmeno alle spese ordinarie (di mantenimento puro e semplice di ciò che c'è già, stipendi dei dipendenti compresi). Quindi altrochè opere straordinarie e similaria!
Il debito pubblico italiano è oggi al 116% del PIL, negli anni 60 era al 32,6% del PIL (1963), quindi se tu dici che la ricchezza si è quadruplicata, posso dirti che anche il debito pubblico si è quadruplicato: la somma? ZERO
2) questione discorso su specializzazione e risorse esigue: non è un discorso da amministratori che eseguono il loro compitino e non mettono una riga o un euro di più, ma è il discorso che fanno i nostri maggiori costituzionalisti quando si discute sul problema del rapporto tra diritti e risorse, e se permetti, i nostri costituzionalisti non sono i primi cretini che incontri per strada, anzi, abbiamo la fortuna di eccellere in qualcosa grazie proprio a loro.
Per quanto riguarda la tua iperbole su Vienna e Londra: potrei risponderti dicendo che allora se ognuno volesse un ospedale vicino a casa ci ritroveremo, tirando due calcoli sommari, ad avere 500 mila di ospedali in tutta Italia? Si tratta di voli pindarici che hanno semplicemente somma 0.
Anche perchè, nella mia (per quanto assolutamente personale e di certo non qualificata) "soluzione", ho inserito tutta una serie di poliambulatori che potrebbero risolvere i casi clinici più semplici e non ho mai detto che gli ospedali debbano essere a 400 km di distanza, mi sembra ovvio che nell'arco territoriale di una Provincia o al massimo di una Regione (per le specializzazioni più rare e complesse) si dovrebbe racchiudere il tutto, dal raffreddore al doppio bypass al trapianto per giungere alla cura dei tumori più devastanti.
3) per quanto riguarda la rete: vorrei metterti al corrente del fatto che ci sono ospedali piemontesi che hanno, tutt'ora, intere ali degli stabili senza aria condizionata, molti altri ospedali fanno i salti mortali per poter mantenere quei posti letto (già tagliati) che possono offrire.
Non ci sono i soldi per mantenere i servizi ordinari, pensa se ce ne sono da investire in rete; "indebitiamoci, tagliamo da qualche parte, razionalizziamo"mi dirai... beh, penso che molti contabili, molti dirigenti ospedalieri e di ASL sarebbero pronti a farti una statua in piazza se tu sapessi dirgli DOVE tagliare, DOVE razionalizzare, COME indebitarsi (senza andare a rotoli) perchè loro hanno finito le idee.
Inoltre, conosco più di una persona che lavora in ospedale, e per un radiologo ad esempio, pensare che un qualsiasi esame che lui effettua a Torino, venga analizzato da una macchina a Roma e refertato da un radiologo romano per poi ricevere il risultato sulla cui formazione lui è contato pari a zero, è un oltraggio alla sua persona professionale, non un vantaggio.
4) per quanto riguarda la formazione: oh qui si che mi trovi daccordo! Formazione, formazione, formazione!
Purtroppo, per concludere, fare voli pindarici (in senso buono) e lavorare di se e di fantasia è davvero semplice, e porta molti a pensare che siano gli amministratori ad essere ottusi, i politici ad essere dei papponi mangiasoldi a tradimento ecc ecc ecc.
"Ma perchè i politici non ci pensano? E' così semplice!" "Perchè gli amministratori non hanno fatto quello? E' chiaro..."
No, non è semplice e non è chiaro, perchè il progetto migliore, l'idea migliore, tutto il migliore che con la fantasia, con l'ingegno e con l'impegno si possa creare si scontra con la realtà: la contabilità, la fattibilità, le leggi (troppe, farraginose, tutto quello che volete, ma che sono da rispettare) e il fatto che non sei il solo a decidere (è la democrazia).
Postato da fablamoggi, 20:51
Il debito pubblico italiano è oggi al 116% del PIL, negli anni 60 era al 32,6% del PIL (1963), quindi se tu dici che la ricchezza si è quadruplicata, posso dirti che anche il debito pubblico si è quadruplicato: la somma? ZERO
In questa parte ho fatto un grossolano errore: in realtà, e facendo un calcolo (spero nessun economista mi uccida per la rozzezza del calcolo) elementare e spiccio, se io produco 100 e devo pagare un debito di 36, sto di sicuro meglio di quando produco 100 e devo pagare un debito di 116, che la mia ricchezza si sia quadruplicata o no!
Quindi semmai la somma è NEGATIVA, assolutamente non zero!
Scusate per l'errore.
In questa parte ho fatto un grossolano errore: in realtà, e facendo un calcolo (spero nessun economista mi uccida per la rozzezza del calcolo) elementare e spiccio, se io produco 100 e devo pagare un debito di 36, sto di sicuro meglio di quando produco 100 e devo pagare un debito di 116, che la mia ricchezza si sia quadruplicata o no!
Quindi semmai la somma è NEGATIVA, assolutamente non zero!
Scusate per l'errore.
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